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Fratture pelviche da insufficienza

Negli ultimi anni si è resa evidente una nuova patologia legata all’avanzare dell’età e dell’osteoporosi.


Generalmente sono colpiti i soggetti di sesso femminile.


La storia inizia tipicamente con una caduta accidentale (trauma a bassa energia) nella quale si produce una frattura delle ossa pubiche e ischiatiche.


Questa lesione, di solito, viene trattata con il riposo a letto che ovviamente aggrava l’osteoporosi.


Se esiste uno spostamento dei monconi di frattura conviene indagare attraverso una Risonanza Magnetica sull’eventuale concomitanza di una lesione in sede sacrale. La risonanza può mettere in evidenza sia una piccola frattura marginale del sacro che un edema delle ali sacrali.

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Risonanza Magnetica di una paziente affetta da dolori in regione sacrale. Si osserva la rima di frattura spontanea del sacro (freccia rossa) e l’edema (alone chiaro) che sta ad indicare una frattura in fase attiva.

Se si evidenzia la concomitanza di una lesione posteriore, va instaurata una stretta sorveglianza attraverso successive RMN. 


Questa sorveglianza è giustificata dal fatto che la combinazione delle lesioni posteriori ed anteriori può progredire anziché migliorare.


Bisogna, da subito, assicurarsi che i livelli di vitamina D nel sangue siano adeguati.


Oltre alle misure generiche, la somministrazione di farmaci come l’acido clodronico non sono efficaci.  Solo la teriparatide è il farmaco che può incidere sulla progressione della malattia.


Spesso questa progressione non viene identificata ed il paziente lamenta dolore ed impossibilità a deambulare che si può protrarre per mesi, prima che venga fatta una diagnosi corretta.


Se la RMN dimostra il coinvolgimento progressivo della struttura del sacro bisognerà procedere alla adeguata stabilizzazione meccanica del bacino. 

 
 
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