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Osteoporosi e

fratture da insufficienza

L’osso è una struttura vivente che si rinnova aumentando in consistenza e dimensioni, durante le prime decadi di vita. Successivamente le nostre riserve iniziali si vanno depauperando gradualmente.


L’osso è un tessuto attivo, che può rigenerarsi, diversamente da quanto accade con altri tessuti; esso risponde a leggi fisiche semplici quale il carico ovvero gli stimoli meccanici. Ciò risulta in un aumento della densità ossea ed un rafforzamento della sua struttura.


La struttura dello scheletro viene completamente rimodellata e sostituita all’incirca ogni 10 anni.


Con l’aumentare dell’età il rinnovamento osseo rallenta e le perdite della massa ossea possono eccedere quella della riposizione. Col tempo si verifica una diminuzione fisiologica del numero delle lamelle ossee ed aumenta lo spazio tra di loro fino a rarefarsi talvolta in modo patologico. Questo fenomeno è particolarmente evidente nell’anca e nei corpi vertebrali e può in parte essere contrastato.


E’ un processo lento che richiede decadi prima che crei un problema clinico.


Con l’aumentare dell’età questo problema diventa più evidente fino al punto che possono verificarsi cedimenti spontanei delle vertebre, dei colli femorali e delle ossa del bacino.


Queste fratture vengono denominate fratture da insufficienza. Queste lesioni spesso sono misconosciute e non diagnosticate a tempo.


L’osteoporosi è statisticamente più frequente nelle donne.
•    Fino ai 50 anni circa sono sufficienti l’attività fisica, un’alimentazione bilanciata e l’assunzione di vitamina D e di calcio.
•    Per le donne in età post menopausale sono importanti, al fine di contenere il fenomeno, un’eventuale terapia sostitutiva con estrogeni prescritta dal ginecologo, un supplemento di calcio, la vitamina D e l’esercizio fisico regolare.
•    Quando gli esami indicano che gli indici di densità delle vertebre o del femore sono patologicamente ridotti, vengono prescritte altre tipologie di farmaci che limitano la perdita dell’osso oppure la teriparatide, che è l’unica in grado di ricostruire l’osso.


In linea di massima è bene evitare eccessi di alcool e fumo giacchè hanno effetti negativi sul riposizionamento delle lamelle.


In alcune malattie come l’artrite reumatoide e la malattia di Paget può verificarsi una frattura da insufficienza come risultato di un carico fisiologico.

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